ATS Bergamo in prima linea per la sicurezza: rinnovato oggi il Protocollo di intesa per la diffusione della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

Tipologia: Comunicato stampa
Bergamo, 26 ottobre 2021 – La tutela della salute e sicurezza sul lavoro rappresenta uno dei temi fondamentali della mission di ATS Bergamo impegnata, storicamente, attraverso il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria, nella continua attività di vigilanza e controllo negli ambienti di lavoro del territorio. Questa mattina in ATS Bergamo è stato rinnovato il Protocollo di intesa per la diffusione della cultura e della sicurezza nei luoghi di lavoro presente il prefetto di Bergamo Enrico Ricci, Pasquale Gandolfi presidente facente funzioni della Provincia di Bergamo, il sistema delle imprese e le organizzazioni sindacali, ordini e collegi professionali, enti ed istituzioni.
“Per incrementare i livelli di sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, nel biennio 2018-2019 era stata avviata una modalità di collaborazione con le parti sociali, integrata ed unitaria, denominata “Protocollo di Intesa”. Tale azione aveva l’ambizioso obiettivo di limitare, il più possibile, l’incidenza del fenomeno delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro attraverso la collaborazione di figure professionali appartenenti alle diverse organizzazioni portatrici di interessi in ambito lavorativo nella comunità bergamasca”, ha spiegato il direttore generale di ATS Bergamo Massimo Giupponi.
L’idea dell’Intesa è nata nel 2017 all’interno dell’Organo Territoriale per il Coordinamento delle attività di Prevenzione e Vigilanza in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro istituito ai sensi dell’art. 7 del Decreto Legislativo 81/2008 e consiste nella programmazione e realizzazione di interventi di prevenzione dedicati al mondo del lavoro e mirati ad accrescere le conoscenze e le competenze nella gestione dei rischi a salvaguardia della propria ed altrui incolumità.
“La peculiarità sta nella collaborazione e condivisione dei programmi e degli interventi sul campo operati da personale proveniente dai diversi enti, istituzioni e parti sociali che agiscono e si confrontano in appositi Gruppi di Lavoro, collaborando attivamente tra di loro per definire interventi di prevenzione da applicare in ambito lavorativo – prosegue il direttore sanitario Michele Sofia – Le azioni individuate nei diversi interventi mirano da una parte ad agire sui comportamenti degli “attori” della sicurezza attuali, promuovendo il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nelle aziende e, dall’altra, a garantire un cambiamento culturale nelle nuove generazioni, agendo nel mondo della scuola, per formare i lavoratori, i quadri e i dirigenti di domani”.
“E' stato un cambio di passo epocale – evidenzia Lucia Antonioli Direttore del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’ATS Bergamo – che non comprende solo le attività di vigilanza e controllo ma che garantisce, nel contempo, anche assistenza, informazione e promozione diffusa su tutto il territorio. Grazie a questo Protocollo abbiamo investito, in modo significativo, sullo sviluppo e sull’incremento della cultura della sicurezza per ogni fascia di età, mettendo in luce anche sistemi di gestione della sicurezza virtuosi attivati da Aziende che hanno saputo ridurre nel tempo gli infortuni sul lavoro”.
Esaurita la prima fase del Protocollo nel periodo 2018-2019, dopo l’interruzione forzata dovuta alla pandemia COVID19, ATS Bergamo e Prefettura hanno proposto a tutte le parti sociali e istituzionali di prorogare per un nuovo biennio questa esperienza. L’adesione alla proposta è stata pressoché unanime e convinta.
Il Protocollo nella sostanza rappresenta un vero e proprio patto di collaborazione concreta tra gli attori del sistema, cioè parti sociali e istituzioni. Durante la proroga biennale ottobre 2021- ottobre 2023 di questa intesa, saranno proprio i rappresentanti delle varie organizzazioni a dar vita a sei gruppi di lavoro, per la progettazione e la successiva realizzazione di progetti concreti. Si dà così un forte segnale alle imprese di attenzione e di presa in carico della problematica della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
I progetti da realizzare riguardano l’effettuazione di monitoraggi-audit sull’organizzazione aziendale della sicurezza e rilevazione ed analisi degli incidenti (mancati infortuni), la sensibilizzazione dei neoimprenditori, l’inserimento di aspetti di salute e sicurezza nei programmi scolastici, la prevenzione delle cadute dall’alto, la programmazione di modalità per attuare break formativi sul campo in azienda, la sicurezza nelle fasi di movimentazione dei materiali.
“E’ importante contrastare il fenomeno infortunistico e tecnopatico anche attraverso la diffusione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro che è per tutti noi una priorità e un valore importante – sottolinea la dottoressa Giuseppina Zottola, direttore UOC Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di lavoro – Per questo obbiettivo la strategia che perseguiamo e adottiamo è quella della collaborazione, condivisione ed integrazione tra le forze in campo che si occupano di lavoro e di sicurezza, in stretto raccordo tra enti istituzionali e parti sociali aderenti al protocollo. Questa modalità operativa, già sperimentata nel biennio precedente, ha dato ottimi risultati e prodotto utili strumenti operativi mesi a disposizione delle aziende, creando inoltre un buon clima collaborativo tra i rappresentanti delle diverse organizzazioni”.
Un altro tema forte dell’intesa riguarda la prevenzione delle malattie croniche, molto presente in tutte le linee di indirizzo sanitarie nazionali e regionali, per l'impatto che hanno sulla comunità e sul sistema sanitario (ospedaliero e territoriale), che sta rivedendo i propri modelli organizzativi proprio in conseguenza di questo. Un approccio proattivo in proposito anche da parte del mondo del lavoro è fondamentale proprio per il citato impatto sul sistema sanitario, ma anche sul mondo del lavoro: basti pensare al numero di giornate di lavoro perse e alle relative ricadute sociali.
Inoltre il protocollo prevede anche come temi la definizione di procedure Covid e, nell'ambito dell'accordo su Family act, azioni di miglioramento a livello di conciliazione di vita tra famiglia e lavoro.
Il mandato operativo del coordinamento generale del Protocollo è affidato per ATS Bergamo al Direttore UOC Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di lavoro Giuseppina Zottola ed a Sergio Piazzolla, Dirigente Medico della stessa UOC.
Dopo la firma dell’accordo saranno presentati i 6 gruppi di lavoro che realizzeranno i progetti mirati alla più ampia diffusione della cultura della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa ATS Bergamo
Ultimo aggiornamento: 04/03/2025