Attuazione del PNRR missione 6 componente 1: pubblicata la DGR di Regione Lombardia che conferma per la Bergamasca 20 case di comunità, 6 ospedali di comunità e 12 centrali operative territoriali

Tipologia: Comunicato stampa

Bergamo, 15 dicembre 2021 – Oggi Regione Lombardia ha pubblicato una DGR relativa all’attuazione del PNRR missione 6 componente 1 che riguarda le case di comunità, gli ospedali di comunità e le centrali operative territoriali identificate sul territorio regionale. Per Bergamo sono stati identificati 20 case di comunità, 6 ospedali di comunità e 12 centrali operative territoriali che andranno a potenziare l’assistenza sul territorio, nonché una forte integrazione tra il sistema sanitario, sociosanitario e socioassistenziale per una presa in carico complessiva dei bisogni del cittadino.

 

In una prima fase, Regione, con DGR 5373/2021 ha identificato gli immobili idonei di proprietà del Servizio Sanitario Regionale. In seguito, grazie anche ad un percorso condiviso con il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, sono state individuate le strutture di proprietà degli Enti Locali idonee a svolgere le funzioni di Casa della Comunità e Ospedali di Comunità andando a delineare un quadro complessivo in cui si è cercato di coprire tutto il territorio bergamasco.

 

“L’identificazione di queste strutture è l’esito di un lavoro coordinato tra ATS Bergamo, le tre ASST e gli enti locali iniziato già a luglio 2021. Rispetto ai servizi che le differenti tipologie di strutture devono offrire alla cittadinanza, ATS Bergamo ha scelto di interpellare i diversi soggetti del territorio che, a vario titolo, possono fornire la loro competenza e professionalità all’interno nei nuovi istituti previsti dal PNRR.  Quindi sono stati realizzati incontri con gli ordini professionali, con i soggetti del terzo settore, con la medina del territorio e con soggetti privati. Da tutti loro sono state raccolte ipotesi di progettualità che sono in corso di analisi e recepimento. ATS Bergamo, con la finalità di identificare le collocazioni più idonee delle nuove strutture, per garantire al cittadino la caratteristica di massima prossimità (così come chiesto dal PNRR), ha lavorato sull’ottimale identificazione dei bacini di utenza (gruppi di comuni che andranno ad afferire alle varie strutture)”, commenta il direttore generale di ATS Bergamo Massimo Giupponi.

 

Al momento sono attivi tavoli di confronto con le tre ASST per l’analisi dei progetti di fattibilità tecnico-economica identificati dalla fase 1 (proprietà del SSR). Attraverso gli stessi tavoli sono stati agevolati confronti con i coordinatori dei CdRT (centri di riferimento territoriale per MMG) sullo sviluppo di relazioni e interazioni tra i medici di medicina generale e le case di comunità. E’ aperto un confronto con le ASST anche sul tema della telemedicina, uno degli elementi portanti della riforma sanitaria regionale “licenziata” dal Consiglio regionale della Lombardia la scorsa settimana e anche del PNRR.

 

Restano poche aree scoperte, ma ATS Bergamo è già al lavoro per coprire il fabbisogno necessario: è infatti stata pubblicata una manifestazione di interesse rivolta ai Comuni per l’individuazione di ulteriori immobili idonei ad accogliere i servizi delle case e degli ospedali di comunità. Al momento le aree scoperte sono: l’Alta Val Brembana e il territorio della Bergamo ovest (rispetto alle case di comunità, una per ciascuno) e il distretto di Bergamo (per l’ospedale di comunità).

 

 

 

DICHIARAZIONI

 

Marcella Messina – Presidente del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci
Ringrazio ATS per la condivisione e la collaborazione che sono state fondamentali a raggiungere il risultato odierno. Nello scorso mese di agosto, ravvisata la necessità di coordinare le azioni di realizzazione della Missione 5 “Inclusione Sociale” e della Missione 6 “Salute” del PNRR, anche attraverso la costituzione di tavoli di lavoro condivisi, è stato sottoscritto un Accordo specifico per la costituzione di una Cabina di Regia per la Governance del raccordo tra le Missioni, condiviso da Consiglio di Rappresentanza, i Presidenti delle Assemblee dei Sindaci dei Distretti e ATS Bergamo. Questa delibera regionale è quindi frutto anche del lavoro integrato fortemente voluto al fine di mantenere un collegamento tra ATS e Sindaci.

 

Gabriele Cortesi – Presidente Assemblea dei Sindaci del Distretto Bergamo Est

Credo sia stato fondamentale il ruolo svolto dai Sindaci nel reperire sul proprio territorio le strutture che, accanto a quelle messe a disposizione dal Servizio Sociosanitario Regionale, ospiteranno Case di Comunità e Ospedali di Comunità e, ora, anche le Centrali Operative Territoriali. Basilare è stato anche coordinare le proposte pervenute dai territori per mettere a punto un’organizzazione dell’offerta che potesse rispondere con raziocinio alle necessità dei diversi territori. È importante ora che il lavoro di condivisione e collaborazione tra ATS, ASST e Comuni non si fermi solo al momento dell’individuazione degli immobili, ma che si creino le condizioni di un confronto costante sui contenuti e sul lavoro di queste nuove strutture del servizio sociosanitario regionale.

 

Gianbattista Brioschi – Presidente Assemblea dei Sindaci del Distretto Bergamo
Condivido quanto detto dai colleghi: il lavoro di condivisione ha permesso di coprire le necessità del territorio della provincia di Bergamo portando servizi sanitari, sociosanitari e sociali integrati più vicini alla cittadinanza, rimangono però aperte alcune questioni che Stato e Regione Lombardia dovrebbero chiarire Ad esempio quella delle Fondazioni di diritto privato a partecipazione pubblica che, pur offrendo già sul nostro territorio una serie di servizi, oggi non risultano ammissibili ad ospitare Centrali Operative Territoriali, Case di Comunità e/o Ospedali di Comunità in quanto Enti di diritto privato. Sciogliere questo nodo sarebbe importante per perfezionare il quadro dell’offerta in modo da poter garantire ai cittadini ed ai territori, soprattutto quelli montani, un’offerta equa di servizi e possibilità.

 

Juri Imeri – Presidente Assemblea dei Sindaci del Distretto Bergamo Ovest

Vorrei evidenziare, nel nostro territorio, il lavoro prezioso e sinergico con ATS e l’ASST, sia nell’individuazione degli spazi che dei bisogni di salute delle persone. Attendiamo inoltre speranzosi l’esito della Manifestazione di interesse emanata da ATS che dovrebbe raccogliere ulteriori disponibilità di immobili di proprietà comunale da destinare a Case di Comunità e/o Ospedali di Comunità nelle aree territoriali che ad oggi risultano non ancora completamente coperte, tra cui gli Ambiti che appartengono al territorio del Distretto Ovest. Concludo ribadendo la nostra disponibilità a collaborare con i nostri servizi sociali in modo che queste nuove strutture possano davvero diventare espressioni e servizi di comunità.

 

 

 

DEFINIZIONI

 

Case di Comunità (CDC)

Le Case della Comunità sono strutture sanitarie, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare, nonché luoghi privilegiati per la progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria. La sede della Casa della Comunità deve essere visibile e facilmente accessibile per la comunità di riferimento perché è il luogo dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie.

In queste strutture, al fine di poter fornire tutti i servizi sanitari di base, il Medico di Medicina Generale e il Pediatri di Libera lavorano in équipe, in collaborazione con gli infermieri di famiglia e di comunità, gli specialisti ambulatoriali e gli altri professionisti sanitari quali logopedisti, fisioterapisti, dietologi, tecnici della riabilitazione e altri. La presenza degli assistenti sociali nelle Case della Comunità rafforzerà il ruolo dei servizi sociali territoriali, nonché una loro maggiore integrazione con la componente sanitaria assistenziale.

Secondo il PNRR, la Casa della Comunità diventerà lo strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti sul territorio, in particolare ai malati cronici.

La Casa della Comunità è finalizzata a costituire il punto di riferimento continuativo per la popolazione, anche attraverso un’infrastruttura informatica, un punto prelievi, la strumentazione polispecialistica, e ha il fine di garantire la promozione, la prevenzione della salute e la presa in carico della comunità di riferimento. Tra i servizi inclusi è previsto, in particolare, il punto unico di accesso (PUA) per le valutazioni multidimensionali (servizi sociosanitari) e i servizi dedicati alla tutela della donna, del bambino e dei nuclei familiari secondo un approccio di medicina di genere. Potranno inoltre essere ospitati servizi sociali e assistenziali rivolti prioritariamente alle persone anziani e fragili, variamente organizzati a seconda delle caratteristiche della comunità specifica.

 

Ospedali di Comunità (ODC)

Il Piano Nazionale di Ripresa e resilienza (PNRR) si pone l’obiettivo del potenziamento dell’offerta dell’assistenza territoriale attraverso lo sviluppo degli Ospedali di Comunità, una struttura residenziale sanitaria della rete territoriale a ricovero breve e destinata a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e per degenze di breve durata.

Tale struttura, la cui dimensione viene prevista in 20 posti letto (fino ad un massimo di 40 posti letto) e a gestione prevalentemente infermieristica, contribuisce ad una maggiore appropriatezza delle cure determinando una riduzione di accessi impropri ai servizi sanitari come ad esempio quelli al pronto soccorso o ad altre strutture di ricovero ospedaliero o il ricorso ad altre prestazioni specialistiche.

L’Ospedale di Comunità potrà anche facilitare la transizione dei pazienti dalle strutture ospedaliere per acuti al proprio domicilio, consentendo alle famiglie di avere il tempo necessario per adeguare l’ambiente domestico e renderlo più adatto alle esigenze di cura dei pazienti.

 

Centrale Operativa Territoriale (COT)

Le Centrali Operative Territoriali (COT), una ogni 100.000 abitanti, ha la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l'interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza.

 

 

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa ATS Bergamo

Ultimo aggiornamento: 04/03/2025