Coronavirus: siglato il protocollo per il sostegno a distanza e l’assistenza domiciliare per le persone che frequentano i CDD
Tipologia: Comunicato stampa
Bergamo, 24 aprile 2020 – Per aiutare le persone che normalmente frequentano i Centri Diurni Disabili (CDD) e che in questo periodo di emergenza coronavirus devono affrontare alcune difficoltà, ATS Bergamo, Consiglio di Rappresentazione dei Sindaci, Rappresentanze degli Enti Gestori del Terzo Settore, Associazioni delle Famiglie – CBI– e Associazionismo di Volontariato e Organizzazioni Sindacali hanno siglato un Protocollo di sostegno a distanza e intervento domiciliare.
“Il protocollo intende attivare tutti gli strumenti e i dispositivi che possano mitigare gli effetti negativi derivanti per le persone con disabilità e le loro famiglie dall’emergenza indotta dal contagio da Covid-19 e dalle misure adottate per farvi fronte, con particolare riferimento alla sospensione dei servizi semiresidenziali – spiega il dottor Giuseppe Matozzo, Direttore Sociosanitario di ATS Bergamo - Il protocollo, inoltre, mira a promuovere risposte il più possibile personalizzate e aderenti ai bisogni delle persone disabili e delle loro famiglie, in una logica di concertazione provinciale il più possibile omogenea. Gli interventi potranno essere di diversa tipologia e, in particolare, a distanza, domiciliari, in struttura a piccoli gruppi e potranno essere erogati in maniera singola o integrata in funzione dei bisogni rilevati. Il coordinamento è in capo alla Direzione Sociosanitaria della nostra Agenzia di Tutela della Salute”.
In concreto la sospensione delle attività all’interno delle strutture viene sostituita con una presa in carico a distanza di tutti gli utenti dei Centri e delle loro famiglie, mantenendo modalità personalizzate. Laddove tra le persone frequentanti il servizio siano presenti situazioni caratterizzate da particolari criticità e che, dunque, richiedano interventi di sostegno non differibili, saranno proposti interventi di supporto domiciliare secondo le modalità definite dal protocollo e in accordo con i Servizi Sociali di riferimento. Si potranno prevedere anche interventi nella sede del CDD, nel rispetto rigoroso delle indicazioni ministeriali e regionali, garantendo adeguata tutela degli ospiti e degli operatori.
Il protocollo, valido sino al 31 luglio 2020, è stato approvato da ATS Bergamo, Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci - Unità Territoriali per l’Emergenza Sociale (UTES), Confcooperative Bergamo, Legacoop Bergamo, Coordinamento Bergamasco per l’Integrazione, AGCI Bergamo, Fondazione Angelo Custode, CGIL Bergamo, CISL Bergamo, UIL Bergamo, Forum delle Associazioni di Volontariato Socio Sanitario Bergamasche.
LE MODALITA’ OPERATIVE
Sportello a distanza di supporto psicopedagogico
Servizio di consulenza e di supporto educativo, pedagogico o psicopedagogico per fronteggiare lo stress e gestire gli stati emotivi. I colloqui verranno svolti con modalità da concordare (al telefono, con Whatsapp o videoconferenza) e saranno garantiti prioritariamente dal Coordinatore del Servizio o dall’Educatore di Riferimento.
Linea diretta casa - operatore (supporto educativo/assistenziale a distanza)
Saranno individuati tra gli educatori e il personale ASA, in funzione delle caratteristiche e dei bisogni delle persone con disabilità, operatori di riferimento i quali contatteranno quotidianamente le famiglie degli utenti tramite telefono o altri dispositivi telematici: messaggi o videochiamate in chat mediante piattaforme di messaggistica quali WhatsApp.
Nel caso di situazioni particolarmente delicate l’operatore potrà concordare con il coordinatore del servizio altre azioni d’intervento oltre al colloquio a distanza, in accordo con la famiglia e in collaborazione con il servizio sociale.
LE DICHIARAZIONI
Stefano Bolognini, Assessore Politiche sociali, Abitative e Disabilità Regione Lombardia:
“Regione Lombardia accoglie favorevolmente il Protocollo che, in questo momento di emergenza sanitaria, ma anche sociale, rappresenta una risposta alle persone disabili e alle loro famiglie: questo accordo infatti rientra nel quadro programmatico regionale che, con la recente delibera di ripartizione del Fondo sociale, ha dato una forte impulso alla promozione di iniziative di sostegno alle famiglie in questo momento di estrema fragilità. A tal fine sono state destinate specifiche risorse ai territori maggiormente colpiti dall’emergenza, tra cui Bergamo, a cui è stata assegnata la quota di € 2.553.233,88 per gli interventi emergenziali in ambito sociale, di cui la somma di € 809.867,26 erogati direttamente alla ATS di Bergamo, per la realizzazione di interventi integrati tra servizi sociali e sanitari.”
Marcella Messina, Presidente Consiglio di rappresentanza dei sindaci:
“Come Consiglio abbiamo sostenuto e promosso questa intesa perché riteniamo importante, ancora di più in questo periodo di emergenza sociale e sanitaria, una linea condivisa tra i 243 Comuni per assicurare con modalità nuove il sostegno educativo alle persone fragili e quel che è più importante l’abbiamo costruito con le rappresentanze delle famiglie e dei genitori, il volontariato, le Cooperative Sociali e le Organizzazioni Sindacali, grazie anche al fatto che ATS, la Cooperazione sociale, il CBI e il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci hanno costruito e consolidato nel tempo un rapporto di rete che giunge alla sua sintesi in questo protocollo”.
Lucio Moioli, Segretario Generale di Confcooperative Bergamo in rappresentanza degli Enti Gestori del Terzo Settore:
“Il protocollo è un risultato importante. Gli enti gestori, molti dei quali sono nostre Cooperative Sociali, fin dall’inizio del periodo di chiusura dei CDD hanno garantito forme di supporto a distanza delle famiglie, ma ora abbiamo un quadro chiaro di riferimento. Ora si tratta di metterlo in pratica rafforzando gli interventi a favore delle situazioni più fragili con uno sguardo anche all’imminente fase 2”.
Claudio Burini, Associazioni delle Famiglie –CBI– e Associazionismo di Volontariato:
“Il vissuto delle famiglie in questa fase di isolamento forzato ha evidenziato da una parte la buona tenuta anche grazie al costante rapporto con gli educatori dei servizi attraverso "interventi a distanza" con l'utilizzo delle videochiamate e dei social network, ma ha anche dato visibilità al bisogno di attivare interventi individualizzati a domicilio per alcune situazioni più critiche dove il sostegno a distanza non è lo strumento esaustivo, soprattutto se nel contesto famigliare sono intervenute la perdita di un genitore, di un famigliare con il conseguente indebolimento della rete di sostegno. Oltre alla soddisfazione per questo importante e atteso risultato che sottolinea l'impegno a migliorare la qualità della vita delle persone disabili, il CBI rilancia ora l'imminente compito che lo stesso gruppo di lavoro provinciale è chiamato ad affrontare in modo congiunto e coordinato, fermo restando le indicazioni istituzionali sulla cosiddetta fase 2: i tempi e le modalità di riattivazione dei servizi nel rispetto sia delle norme di contenimento del contagio da Covid-19 che nel rispetto delle persone disabili e delle loro esigenze individuali”.
Annalisa Colombo – CGIL – in rappresentanza delle Organizzazioni Sindacali:
“A nome di CGIL, CISL e UIL, esprimo grande soddisfazione per la sottoscrizione del Protocollo che definisce modalità alternative di presa in carico a fronte della chiusura dei CDD nel periodo di emergenza COVID-19. Il documento testimonia un efficace lavoro di squadra che ha posto come prioritari il benessere e la tutela della salute di tutti i soggetti coinvolti, persone con disabilità, famiglie e operatori, in una situazione drammatica come quella attuale in cui non è facile che tali interessi si incontrino”.
Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa ATS Bergamo
Ultimo aggiornamento: 04/03/2025