Una tesi di diploma di specializzazione dedicata alla pandemia da Covid 19 nella Bergamasca discussa all’Università Vita-Salute San Raffaele dalla dottoressa Balzarini
Tipologia: Comunicato stampa
Bergamo, 15 dicembre 2020 - Una tesi di diploma di specializzazione dal titolo “La pandemia da covid-19 nella provincia di Bergamo: dalle evidenze alla costruzione di misure di contenimento e mitigazione” è stata discussa qualche settimana fa dalla dottoressa Federica Balzarini, specializzanda in Igiene e Medicina preventiva all’Università Vita-Salute San Raffaele che ha svolto il suo tirocinio all’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, misurandosi prima con la meningite (gennaio e febbraio) e poi con il Coronavirus da marzo in poi.
Relatore della tesi Carlo Signorelli, Professore Ordinario di Igiene, Università Vita-Salute San Raffaele; correlatori il Dottor Alberto Zucchi, Direttore UOC Servizio Epidemiologico Aziendale dell’ATS di Bergamo, il Dottor Carlo Alberto Tersalvi, Direttore Sanitario ATS Bergamo, e Anna Odone, Professore Ordinario di Igiene, Università degli Studi di Pavia.
“La Scuola di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Vita-Salute è una delle trentacinque di più recente istituzione e la dottoressa Federica Balzarini è stata la nostra prima specializzata, proprio nell’anno della pandemia – spiega il professor Carlo Signorelli, nella duplice veste di Direttore della Scuola e di relatore della tesi della dottoressa Balzarini - Siamo lieti che abbia sviluppato una interessantissima tesi finale sulla gestione del COVID-19 assieme all’ATS di Bergamo che è una delle strutture convenzionate con la Scuola dalla quale stanno derivando interessanti pubblicazioni scientifiche e altre collaborazioni”.
“Durante i quattro anni di scuola di specializzazione, ogni esperienza di formazione in ospedale, sul territorio, presso le istituzioni sanitarie, è stata preziosa. Sotto il punto di vista professionale e soprattutto umano, però, quest’ultimo anno ha lasciato un segno indelebile – commenta la dottoressa Federica Balzarini – Non potrò mai dimenticare le storie delle persone conosciute durante questi mesi, i colleghi, i pazienti, i familiari, gli operatori sanitari. Ho ascoltato le loro preoccupazioni, l’ansia, la paura, ma allo stesso tempo ho avvertito la voglia di rialzarsi e di combattere con ogni mezzo l’aumento dei contagi. Ho potuto contribuire in minima parte a contenere gli effetti dell’emergenza sanitaria, ma ho voluto concludere il mio percorso da specializzanda scrivendo una tesi che potesse dare una misura, anche solo parziale, dell’impatto che la pandemia ha avuto sulla provincia di Bergamo”.
“Le analisi proposte nella tesi, nata grazie alla collaborazione tra la Direzione Sanitaria di ATS Bergamo e la Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Vita-Salute San Raffaele, sotto la guida del Servizio Epidemiologico Aziendale di ATS, mostrano l’evoluzione dell’emergenza e hanno influenzato la gestione dei servizi sanitari. I dati epidemiologici sono stati essenziali per la pianificazione e lo sviluppo dei servizi sanitari, per delineare il piano d’azione in cui tutti gli attori, i professionisti della sanità e, in generale, il pubblico devono orientarsi per migliorare lo stato di salute generale - prosegue la dottoressa Balzarini - La pandemia ha colpito in modo tragico la provincia di Bergamo, sia per velocità di propagazione che per numero di decessi in tempi molto rapidi. Le azioni, le risorse e le attività hanno coinvolto tutti i soggetti che, per finalità, ruolo e/o competenze istituzionali, potevano concorrere alla positiva riuscita degli interventi a tutela della salute, garantendo un approccio multidisciplinare”.
“In questo contesto più che mai è stato fondamentale utilizzare l’evidenza mostrata dagli indicatori epidemiologici come strumento per modulare le decisioni di politica sanitaria. Questa evidenza ha permesso di capire dove veicolare le risorse e le azioni urgenti per fronteggiare l’infezione che, in ragione delle dinamiche globali, poteva emergere ovunque”, aggiunge il dottor Alberto Zucchi.
Nel periodo emergenziale, lo sforzo logistico-organizzativo della rete degli stakeholder ha determinato un importante aumento delle forniture di ossigeno a livello territoriale, un incremento della capacità ricettiva degli enti erogatori, pubblici e privati, una costruzione condivisa di un piano territoriale per fronteggiare l’emergenza. Il piano di potenziamento della rete del territorio elaborato dall’ATS di Bergamo grazie al contributo dei vari soggetti territoriali ha rappresentato una risposta concreta all’emergenza.
“Le azioni programmate sono molteplici: il rispetto di standard di sicurezza nell’assistenza sanitaria, lo sviluppo del territorio per la presa in carico precoce del paziente, riservando l’assistenza ospedaliera solo ai casi più gravi, l’utilizzo dei mezzi di comunicazione e della telemedicina per sperimentare nuovi strumenti e garantire una collaborazione tra professionisti, il rafforzamento dell’educazione sanitaria con l’introduzione di nuove forme di partecipazione del cittadino, assicurando un coordinamento forte e competente con specialisti dedicati per modulare le azioni in accordo con l’evoluzione dell’emergenza - conclude il direttore sanitario di ATS Carlo Alberto Tersalvi - La tesi rappresenta un punto fermo di giudizio e riflessione su quanto accaduto nel periodo febbraio-settembre 2020 nella Provincia di Bergamo e utile strumento di “memoria” per il futuro”.
Ultimo aggiornamento: 19/03/2025