Valutazione dell’Impatto di COVID-19 ed Elaborazione di Strategie e Strumenti di Mitigazione del Rischio Epidemico: i risultati presentati ieri in ATS Bergamo

Tipologia: Comunicato stampa
Bergamo, 4 marzo 2022 – Si è svolto ieri in ATS Bergamo il workshop Valutazione dell’Impatto di COVID-19 ed Elaborazione di Strategie e Strumenti di Mitigazione del Rischio Epidemico—VICES-SMIRE. Si tratta di un progetto finanziato da Regione Lombardia attraverso un bando di ricerca il cui responsabile scientifico è il professor Lorenzo Giovanni Mantovani.
Nell’ambito del seminario sono state presentate le principali evidenze emerse da questa importante ricerca, che ha visto come attori in partenariato i seguenti Enti, di ambito clinico, universitario e territoriale:
Responsabile delle attività
Capofila
IRCCS MultiMedica – MultiMedica SpA
Prof. Lorenzo G. Mantovani
Partner 1
Agenzia di Tutela della Salute Bergamo
Dott. Alberto Zucchi
Partner 2
Agenzia di Tutela della Salute Brescia
Dott. Giovanni Maifredi
Partner 3
Università degli Studi di Milano-Bicocca
Prof. Giampiero Mazzaglia
Il DG di ATS Bergamo Massimo Giupponi ha portato i propri saluti, sottolineando come queste esperienze di progettualità ed operatività in comune tra enti accademici, clinici e territoriali siano fondamentali per costruire evidenze scientificamente solide ed utili ai fini della programmazione delle attività dei singoli territori, perché si minimizzino i rischi che questi eventi si ripetano, e si ripetano con l’impatto estremamente rilevante che hanno avuto con la pandemia.
Il prof. Mantovani ha introdotto il seminario, dopo i saluti del DG di ATS Bergamo, ricordando gli obiettivi principali del progetto: “La diffusione del coronavirus della sindrome respiratoria acuta grave 2 (SARS-CoV-2) è il principale problema di Sanità Pubblica degli ultimi 100 anni ed è destinato a mutare drammaticamente la percezione del rischio di pandemie. Analizzarne e comprenderne l’origine, le modalità di diffusione e l’impatto sul sistema sanitario è fondamentale per l’elaborazione di strategie di mitigazione del rischio, in modo tale che eventi come questo non si ripetano o non portino a conseguenze tanto catastrofiche. Tale obiettivo passa per l’approfondita conoscenza della contagiosità e patogenicità dell’infezione, delle caratteristiche cliniche dei soggetti contagiati (in particolare i fattori che li rendono più suscettibili a esiti infausti) e delle conseguenze in termini di sanità pubblica, al fine di elaborare modelli previsionali che permettano di attuare tempestivamente strategie preventive efficaci.
In questo contesto, gli obiettivi principali del progetto sono stati:
colmare le lacune nella conoscenza della storia naturale dell’infezione e dalla patologia associata COVID-19; chiarire se la storia dell’infezione varia in relazione alle caratteristiche del paziente; valutare l’impatto e i futuri scenari dell’epidemia da COVID-19 sul sistema socio sanitario; valutare gli effetti indiretti del COVID-19 su altre tipologie di pazienti e sul sistema socio sanitario; sviluppare strumenti innovativi a supporto delle attività di sorveglianza, prevenzione e controllo delle epidemie.”
Nell’ambito del seminario sono stati approfonditi, in particolare, i tre seguenti temi, alla luce dei principali risultati delle analisi effettuate.
Impatto delle prime due ondate epidemiche su mortalità ed accessi al sistema sanitario territoriale di Bergamo e Brescia
Risultati: complessivamente, dopo il 15/02/2020, le ospedalizzazioni hanno registrato un decremento del 26,33% e del 24,06%, rispettivamente per ATS Bergamo e Brescia. I ricoveri urgenti hanno subito un impatto meno intenso (Bergamo: -11,46%, Brescia: -9,16%) rispetto a quelli programmati, che sono decrementati del 33,45 e del 32,96%. Quest’ultimo decremento è consistente stratificando per sesso ed età in entrambi i territori, ed è particolarmente forte durante la prima ondata. Le analisi stratificate per diagnosi principale hanno evidenziato un incremento significativo delle ospedalizzazioni urgenti solo per cause respiratorie durante la prima ondata. Gli accessi in PS sono decrementati del 37% in entrambi i territori analizzati (Bergamo: -37,64%, Brescia: -36,98%). Stratificando le analisi per codice triage di accesso, si evidenzia un decremento diffuso di tutti i codici, eccezion fatta per quelli rossi, che durante la prima ondata sono aumentati del 23,43% e del 22,37% rispettivamente per ATS Bergamo e Brescia. L’indagine della diagnosi e del problema principale all’accesso evidenziano durante la prima ondata un eccesso di eventi legati alle malattie dell’apparato respiratorio ed alla dispnea, solo per ATS Bergamo.
Tecniche di tracciamento dell’outbreak: è possibile individuare segnali precoci?
Dopo la conferma dei primi casi di infezione da SARS-CoV-2 in Italia nel febbraio 2020, diverse sono state le descrizioni di possibili sindromi e sintomi sovrapponibili a quelli correlati a COVID-19, legati a possibili cluster epidemici precoci che non sarebbero stati identificati. Questa parte del progetto si è posta l’obiettivo di valutare la possibilità di tracciare di un outbreak di COVID-19 con anticipo rispetto a quanto accaduto, sulla base dei flussi amministrativo-sanitari delle ATS di Bergamo e Brescia, province duramente colpite durante la prima ondata in Italia.
Risultati: l’analisi dei ricoveri urgenti complessivi non ha mostrato aberrazioni o variazioni strutturali della serie storica precedenti al 21 febbraio 2020. Risultati molto simili si sono osservati anche per ricoveri urgenti con DRG medico. Le serie storiche dei ricoveri urgenti con diagnosi principale appartenente alle patologie respiratorie hanno fornito un segnale di outbreak successivo al 21 febbraio 2020 in tutti gli ambiti considerati, con un primo segnale alla fine di febbraio negli ambiti di Seriate (tra il 29 febbraio ed il 3 marzo), in Val Seriana (tra il 23 ed il 28 febbraio) e nella Bassa Bresciana Occidentale (tra il 25 ed il 29 febbraio). Una simile situazione si osserva per gli accessi in PS: tutte le metodologie utilizzate segnalano l’outbreak durante il mese di marzo. Le conclusioni sono simili anche per gli accessi in PS con diagnosi appartenente alla macrocategoria delle patologie respiratorie.
Analisi dell’impatto delle prime due ondate COVID-19 sull’utilizzo dei farmaci nelle ATS di Bergamo e Brescia.
La pandemia ha imposto l’introduzione di misure di contenimento del contagio, sia a livello nazionale, sia a livello regionale. Tali misure potrebbero aver influenzato l’accesso alle cure da parte della popolazione generale; questa parte del progetto si è occupata di misurare l’impatto delle prime due ondate COVID-19 sull’utilizzo dei farmaci nelle due ATS co-partner.
Risultati: rispetto al periodo pre-pandemico, nel periodo di osservazione è stata stimata una riduzione del numero di dispensazioni pari al 10,63% per l’area di Bergamo e del 7,92% per quella di Brescia. Tale riduzione è stata osservata in entrambe le ondate analizzate, risultando particolarmente pronunciata per l’ATS di Bergamo. L’analisi degli ATC di primo livello ha evidenziato un calo d’utilizzo in quasi tutte le classi analizzate: una riduzione oltre il 12% è stata osservata per i farmaci utilizzati per il trattamento di patologie a carico dell’apparato gastrointestinale, genito-urinario, endocrino, del sistema muscolare e scheletrico, e dell’apparato respiratorio. Una riduzione inferire al 10% è stata osservata per i farmaci utilizzati per il trattamento di patologie a carico del sistema cardiocircolatorio e neuronale; al contrario, durante la prima ondata, è stato osservato un aumento del 27% per i farmaci utilizzati come antiparassitari, insetticidi e repellenti.
Conclusioni
Il dr Alberto Zucchi, Direttore del Servizio Epidemiologico Aziendale di ATS Bergamo, ha concluso sintetizzando una delle principali evidenze emerse: “L’outbreak di COVID-19 è stato seguito da un forte decremento complessivo del numero giornaliero di ospedalizzazioni e di accessi in PS, in linea con le numerose restrizioni delle attività ospedaliere che la pandemia ha comportato. I risultati dello studio hanno evidenziato il massiccio impatto indiretto dell’epidemia, specialmente sulle ospedalizzazioni programmate e sul funzionamento del PS, e forniscono evidenza del persistere di una sofferenza del sistema anche successivamente alla prima ondata. Emerge, dunque, la necessità di reagire e riallineare le prestazioni con quelle precedenti alla pandemia, identificando, tramite strumenti di monitoraggio quali quello descritto nel presente studio, le aree critiche nelle quali la riduzione delle prestazioni è stata più intensa. Gli interventi con impegno di risorse economiche importanti a sostegno degli istituti clinici da parte di Regione Lombardia stanno già portando ad un recupero rilevante di quanto si era perso in termini di prestazioni cliniche sui pazienti”.
Il Prof. Mantovani ha sintetizzato così le evidenze emerse dalle altre due relazioni: “L’analisi relativa alle tecniche di tracciamento dell’outbreak non hanno riscontrano variazioni strutturali significative ascrivibili a eventi epidemici precedenti alla prima identificazione ufficiale del virus in Lombardia. Ciò implica necessariamente la necessità di un cambio di approccio sull’uso dei flussi sanitari attuali e sulle loro tempistiche. Per quanto concerne l’outbreak pandemico e le prescrizioni farmaceutiche, il nostro studio ha evidenziato una significativa variazione dell’utilizzo dei farmaci nelle due aree analizzate. Tale riduzione è risultata più accentuata nell’ATS di Bergamo, alla quale afferisce uno dei territori più colpiti dalla prima ondata di diffusione del virus. La riduzione dell’utilizzo di alcune classi di farmaci, soprattutto quelli impiegati nelle terapie croniche, potrebbe riflettere un ritardo assistenziale, potenzialmente associato all’insorgenza di eventi avversi a medio-lungo termine. Al contrario, il netto aumento dell’erogazione di farmaci antiparassitari potrebbe riflettere l’uso di clorochina e idrossiclorochina nel corso della prima ondata. Nel complesso, i risultati del presente lavoro sottolineano la necessità di un monitoraggio continuo dell’uso dei farmaci in concomitanza di emergenze sanitarie”.
Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa ATS Bergamo
Ultimo aggiornamento: 04/03/2025