Scabbia

La scabbia è un’infestazione della cute dovuta a un acaro parassita, lo Sarcoptes scabiei, il cui ciclo evolutivo si compie interamente nell’uomo. Il periodo di incubazione, di circa 2-6 settimane, è necessario per la replicazione del parassita (deposizione delle uova in cunicoli lunghi 5-10mm, scavati sotto la cute dall’acaro femmina) e lo sviluppo dei segni e dei sintomi : prurito intenso, soprattutto notturno, con conseguenti lesioni da grattamento nella zona dei cunicoli. Oltre questo fastidioso sintomo, la scabbia è una patologia banale per la quale si dispone di farmaci efficaci. I fattori che ne favoriscono la diffusione sono la scarsa igiene e la vita in comunità sovraffollate; per esempio, sono stati osservati casi di scabbia in istituti di lunga degenza, istituti penitenziari, nei dormitori, nelle caserme, nelle scuole materne e all’interno della famiglia.

Come si trasmette? La trasmissione avviene principalmente per contatto diretto (cute-cute) e prolungato con un individuo infestato. Occorrono da 15 a 20 minuti di contatto perché si verifichi la trasmissione. Il contagio indiretto è raro, può avvenire attraverso il passaggio dell’acaro alla biancheria e lenzuola se sono stati contaminati da poco dal malato. L’acaro riesce a vivere fino a 1 o 2 mesi se è a contatto con l’essere umano o con animale a sangue caldo, ma non sopravvive più di 48-72 ore se lontano dall'uomo e le larve muoiono se esposte a una temperatura superiore ai 50°C per 10 minuti.

Cosa fare se si verifica un caso? Se si sospetta la malattia, si raccomanda di rivolgersi al medico e di non applicare alcun prodotto sulla pelle. L’uso improprio di alcuni medicamenti , specialmente a base di cortisone, potrebbe determinare un miglioramento dei sintomi momentaneo ma non risolutivo e potrebbe rendere più difficile la diagnosi corretta. La diagnosi avviene attraverso il riscontro di specifiche lesioni cutanee (cunicoli) e mediante l’ osservazione al microscopio del parassita in frammenti di tessuto cutaneo. Qualora venga diagnosticata la scabbia, oltre al trattamento con farmaci specifici, da applicare secondo le indicazioni del medico curante/specialista in dermatologia, è opportuno attuare interventi di bonifica dell’ambiente dove vive il soggetto:

  • Lavare almeno a 60°C biancheria, lenzuola, asciugamani, peluche, tappeti ecc...
  • Indumenti e oggetti che non possono essere lavati ma che sono utilizzati dalla persona infestata devono essere tenuti chiusi in un sacchetto di plastica per almeno due settimane;
  • Locali, tappeti e mobili imbottiti utilizzati dalla persona affetta da scabbia devono essere puliti e aspirati dopo l’uso e il sacchetto dell’aspirapolvere immediatamente gettato;
  • Materassi e ambienti domestici vanno disinfettati con strumenti a getto di vapore.

Sui contatti stretti, cioè familiari conviventi e coloro che hanno avuto ripetuti contatti cute-cute con la persona malata, vengono ricercati segni di infestazione; se indicato dallo specialista devono eseguire un ciclo di terapia.

Se il caso di scabbia si verifica a scuola o in una particolare comunità (ospedale, istituti residenziali, casa di riposo…), ATS fornisce le indicazioni per la prevenzione, attiva la sorveglianza anche in collaborazione con i medici curanti e verifica l’attuazione delle indicazioni per la pulizia dell’ambiente e delle suppellettili.

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Ultimo aggiornamento: 25/04/2025